Aprile 2025

 

La Commissione Europea ha recentemente avanzato nuove proposte all’interno del “Pacchetto Omnibus”, che riguardano la rendicontazione di sostenibilità e la due diligence per le imprese. Le modifiche principali si concentrano sulla semplificazione degli obblighi per le aziende, con un impatto significativo sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD).

Principali modifiche introdotte:

 

Rendicontazione di sostenibilità (CSRD):

  • Limitazione degli obblighi di rendicontazione alle imprese con oltre 1.000 dipendenti, riducendo significativamente il numero di aziende coinvolte.​
  • Esenzione delle piccole e medie imprese dall’obbligo di fornire dati per la conformità delle grandi aziende.
  • Posticipo degli obblighi di rendicontazione al 2028 per le aziende attualmente soggette alla CSRD.​

 

Due Diligence sulla sostenibilità (CSDDD):

  • Semplificazione dei requisiti, concentrandosi sui fornitori diretti e riducendo la frequenza delle valutazioni da annuale a quinquennale.
  • Posticipo di un anno, al 26 luglio 2028, dell’applicazione dei requisiti di due diligence per le grandi imprese.​

Questi cambiamenti sono stati accolti con riserve da parte di alcune organizzazioni, che temono che possano indebolire i progressi verso una maggiore responsabilità sociale d’impresa. Nonostante ciò, la proposta dovrà ancora essere esaminata e approvata dal Parlamento Europeo e dagli Stati membri, con le discussioni previste per aprile 2025.

 

Considerazioni

Senza dubbio, il “pacchetto Omnibus” rappresenta una frenata importante ad un percorso pluriennale sul quale  vari tavoli di lavoro (imprese, istituzioni e professionisti) hanno lavorato assiduamente con la finalità di imporre serie riflessioni sugli impatti dei sistemi economici rispetto al patrimonio del nostro pianeta (sia esso umano che ambientale), consci del fatto che avrebbe avuto nel breve periodo impatti economico finanziari notevoli per le aziende ma che nel lungo periodo avrebbe ripagato degli sforzi intrapresi.

Anche in questo l’Europa, nonostante le molteplici contraddizioni e le notevoli diversità tra gli Stati Membri, si era dimostrata un caposaldo dell’avanguardismo culturale a livello mondiale.

Purtroppo, la situazione geopolitica globale non ha agevolato questo percorso ed ha “costretto” il potere politico ed economico ad imporre una revisione sostanziale di questo percorso, minacciato dall’ombra incombente della competitività economica.

Se gli Stati Uniti, con l’amministrazione Trump, stanno demolendo a poco a poco i pilastri ESG, la Cina ha avviato un percorso inverso.

 

Rimandare e ridimensionare l’argomento, nel lungo periodo si rivelerà proficuo?

Lo scopriremo solo strada facendo…

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