La sostenibilità aziendale e la conseguente integrazione delle informazioni non finanziarie nel bilancio d’impresa consentono all’imprenditore, da un lato, di gestire proattivamente gli impatti positivi e/o negativi generati dal business aziendale sul capitale sociale, economico ed ambientale, e dall’altro, di rispondere alle richieste provenienti dal mercato, dagli investitori, dalle istituzioni e dai consumatori.
Vediamo in che ambiti:
Il binomio “sostenibilità – competitività” aziendale è un tema di interesse anche per le PMI se si considera che il 99,8% delle imprese operanti in Europa è costituito da tale tipologia di imprese (Fonte: Cerved, 2018).
I principali benefici che una PMI potrebbe ottenere scegliendo di rendicontare informazioni non finanziarie nel proprio bilancio sono riconducibili a:
✓ Risk assessment e mitigazione dei rischi (finanziari e non finanziari);
✓ Accesso più agevole ai rapporti con la Pubblica Amministrazione;
✓ Miglior accesso al mercato del credito e alle risorse finanziarie;
✓ Migliore capacità di attrarre e fidelizzare le persone con le giuste competenze;
✓ Sviluppo di una filiera sostenibile (sia con i propri fornitori che come fornitori);
✓ Supporto dai propri stakeholder chiave e migliore legittimazione sociale;
✓ Facilitazione nelle aggregazioni di imprese;
✓ Miglioramento dell’Immagine e brand reputation;
Chi sono, tipicamente, i promotori primi di questo approccio innovativo?
– gli imprenditori, portatori di una visione strategica che vede la sostenibilità sempre più integrata nei modelli di business,
– gli amministratori, nella veste di redattori del bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato
– i manager, nella qualità di tecnici e attori di un processo di raccordo tra informazioni specifiche relative a più funzioni e aree di business aziendale
– i consulenti, nel ruolo di facilitatori e portatori di innovazione nella gestione aziendale.
Alcuni numeri
Il 67% della popolazione italiana ritiene che i comportamenti socialmente responsabili di aziende e brand influenzano le loro decisioni di acquisto
(Doxa Corporate Social Responsibility)
il 90% dei dirigenti che hanno introdotto la sostenibilità nella strategia aziendale, la ritiene un fondamentale motore di innovazione e crescita
(Rapporto Coop 2019)
+ 10% è l’aumento della redditività media che le imprese registrano introducendo la sostenibilità nelle proprie strategie aziendali e nei processi interni
(Nielsen Global Survey of corporate social responsibility and sustainability)
FOCUS su Risk Assessment e mitigazione dei rischi (finanziari e non finanziari)
La rendicontazione non finanziaria innesca una attività di mappatura e raccolta di dati inerenti a tematiche di natura economica, di governance, sociale e ambientale, tale da permettere all’impresa di conoscere, non solo la natura dei rischi potenziali ed effettivi derivanti dagli ambiti tematici tradizionalmente considerati come “non finanziari”, ma anche di prevenire i potenziali impatti rilevanti nel breve termine.
I temi di sostenibilità possono produrre, pertanto, effetti considerati “financially material” ovvero che impattano concretamente sui risultati economico-finanziari dell’azienda, sulla sua posizione competitiva, sul processo di creazione di valore nel lungo periodo e, sovente, sulla continuità aziendale.
Tra questi si richiamano, a titolo esemplificativo, alcuni rischi attinenti ai seguenti ambiti:
– ambiente (cambiamento climatico, non conformità alla normativa ambientale, gestione dei rifiuti e sostanze pericolose, gestione delle risorse idriche, gestione non efficiente dell’energia, ecc.);
– sociale (cyber security, qualità e sicurezza dei prodotti/servizi, gestione clienti e reclami, rischi informatici, ecc.);
– personale (non conformità alla normativa su salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e sui diritti dei lavoratori, perdita di risorse in posizione chiave, ecc.);
– corruzione (reati di corruzione attiva e passiva, ovvero riciclaggio e finanziamento al terrorismo, frodi o attività illecite, ecc.);
– diritti umani (violazione dei diritti umani, inadeguata gestione della diversità, discriminazione, ecc.);
– catena di fornitura (rischi sociali, ambientali e reputazionali legati ad una gestione non attenta della catena di fornitura);
– compliance (altre tipologie di rischi di non conformità a normativa fiscale, libera concorrenza, sulla privacy, ecc.).
(Gruppo Tecnico RSI Confindustria – GBS, Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale – Piccola Industria)
In sintesi, rendicontare le informazioni non finanziarie aiuta le imprese a monitorare tali rischi, misurandone il livello di probabilità e il relativo impatto, nonché a realizzare le azioni specifiche per mitigarli.