Aprile 2025

 

Un nuovo approccio alla rendicontazione aziendale 

L’Integrated Reporting <IR>, rappresenta un’evoluzione significativa rispetto ai modelli tradizionali di rendicontazione aziendale. Sviluppato dall’International Integrated Reporting Council (IIRC), il framework mira a fornire una visione completa delle performance aziendali, integrando gli aspetti finanziari con quelli non finanziari. L’obiettivo è supportare la creazione di valore sostenibile nel lungo termine, attraverso una comunicazione chiara e strutturata rivolta agli stakeholder. 

 

Gli elementi chiave del framework  

L’Integrated Reporting si basa su una serie di principi fondamentali che guidano le aziende nell’elaborazione di un report completo e significativo: 

Visione strategica – L’azienda deve dimostrare come la propria strategia sia orientata alla creazione di valore a lungo termine, bilanciando le esigenze di sostenibilità e crescita economica. 

Interconnessione tra informazioni finanziarie e non finanziarie – Il framework incoraggia un’integrazione tra dati economici, ambientali, sociali e di governance (ESG) per un quadro decisionale più consapevole. 

Focus sulla materialità – L’analisi deve concentrarsi sugli elementi realmente rilevanti per la capacità dell’azienda di generare valore nel tempo. 

Coinvolgimento degli stakeholder – È fondamentale comprendere e comunicare come le relazioni con clienti, dipendenti, fornitori e comunità influenzino le performance aziendali. 

Comunicazione sintetica ed efficace – Il report deve essere conciso, chiaro e orientato a facilitare la comprensione da parte di tutti gli interessati. 

Le sei forme di capitale nel framework. 

 

Uno degli elementi distintivi dell’Integrated Reporting è il concetto di capitali. Questi rappresentano le diverse risorse che un’azienda utilizza e trasforma nel proprio processo di creazione di valore: 

  • Capitale finanziario: Le risorse monetarie e gli strumenti finanziari disponibili per finanziare le attività dell’impresa. 
  • Capitale produttivo (o manifatturiero): Comprende gli impianti, le infrastrutture, la tecnologia e altri asset fisici che contribuiscono al processo produttivo. 
  • Capitale umano: Le competenze, l’esperienza, la formazione e il benessere dei dipendenti, essenziali per l’innovazione e la competitività. 
  • Capitale intellettuale: Include proprietà intellettuali, marchi, brevetti, tecnologie e know-how che offrono un vantaggio competitivo. 
  • Capitale sociale e relazionale: Riguarda le relazioni con stakeholder esterni, come clienti, fornitori e comunità, e il livello di fiducia che l’azienda è in grado di generare. 
  • Capitale naturale: Le risorse ambientali utilizzate e l’impatto dell’attività aziendale sull’ecosistema. 

Questa suddivisione permette di avere una visione più ampia e strutturata del valore generato da un’impresa, superando i limiti della rendicontazione puramente finanziaria. 

 

L’integrazione del framework con altri standard di rendicontazione 

L’adozione del framework si inserisce in un panorama normativo sempre più attento alla trasparenza e alla sostenibilità. Per questo motivo, esso è spesso utilizzato in combinazione con altri standard internazionali: 

  • GRI (Global Reporting Initiative): Gli standard GRI forniscono metriche dettagliate per la rendicontazione di sostenibilità, permettendo alle aziende di comunicare con precisione il loro impatto ambientale e sociale. L’integrazione tra e GRI consente di combinare un approccio strategico con una rendicontazione dettagliata dei dati ESG. 
  • ESRS (European Sustainability Reporting Standards): Questi standard europei, obbligatori per molte imprese con la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), sono compatibili con il framework e garantiscono un allineamento normativo con le richieste dell’UE. 
  • TCFD (Task Force on Climate-related Financial Disclosures): Il framework facilita l’integrazione delle informazioni sui rischi climatici, allineandosi alle raccomandazioni della TCFD. 
  • SASB (Sustainability Accounting Standards Board): Il SASB offre metriche settoriali dettagliate, complementari alla struttura più flessibile dell’Integrated Reporting. 
  • ISO 26000: La norma internazionale sulla responsabilità sociale è in linea con i principi di governance e creazione di valore sostenibile promossi dal framework . 

 

Benefici dell’Integrated Reporting 

Adottare il framework comporta diversi vantaggi per le imprese: 

  • Miglior trasparenza: La rendicontazione integrata consente di fornire agli stakeholder informazioni più chiare e complete sulle performance aziendali. 
  • Supporto alle decisioni strategiche: Un approccio basato su sei capitali aiuta le aziende a comprendere meglio i fattori che influenzano la creazione di valore nel lungo periodo. 
  • Maggiore attrattività per gli investitori: Le aziende che dimostrano una gestione sostenibile e responsabile risultano più interessanti per gli investitori istituzionali. 
  • Allineamento normativo: L’Integrated Reporting facilita la conformità con le normative emergenti in materia di sostenibilità e corporate governance. 

 

Il framework rappresenta un’evoluzione importante nella rendicontazione aziendale, fornendo una visione più ampia e strutturata delle attività di un’impresa. Grazie alla sua integrazione con altri standard internazionali, questo modello permette di comunicare in modo efficace la creazione di valore nel lungo termine, rafforzando la fiducia degli stakeholder e migliorando la gestione delle risorse aziendali. 

 

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