Quali sono i principi secondo i quali andrebbe predisposto, sviluppato e monitorato un sistema di gestione, controllo e prevenzione di tipo “231”?
Il Modello, al fine di inquadrare al meglio gli obiettivi da realizzare, il perimetro applicativo e l’intensità dei controlli dovrà avere le seguenti caratteristiche:
- Specificità: rispetto delle peculiarità dell’ente e integrazione con il sistema di controllo già esistente
- Adeguatezza: focus sulle fattispecie rispetto alle quali la Società è particolarmente esposta e giusto bilanciamento tra presidi esplicitati nel Modello e rinvio alla documentazione già esistente
- Attuabilità e Condivisione: è necessario che i protocolli e le misure organizzative siano concretamente attuabili e costruite su misura rispetto alla struttura dell’Ente, indi per cui sarà necessaria una stretta collaborazione e condivisione con i vari responsabili delle strutture
- Efficienza: il Modello dovrà essere coerente con le caratteristiche dell’Ente, in termini di sostenibilità organizzativa ed economica-finanziaria
- Dinamicità: il Modello, dovrà essere oggetto di una costante attività di verifica e aggiornamento, che tenga conto delle eventuali modifiche legislative e allo stesso tempo sulle mutate condizioni interne ed esterne che possano incidere sull’estensione o aggravamento del rischio in determinati settori di attività
- Unità: il Modello dovrà essere sviluppato tenendo conto l’intera organizzazione dell’Ente in modo da poter implementare un vero e proprio sistema di gestione, controllo e prevenzione dei reati
- Coerenza: il Modello dovrà avere una coerenza di fondo fra risultati del risk assessment, i protocolli di prevenzione, i principi enunciati nel Codice etico, le sanzioni previste dal Sistema Disciplinare e la documentazione predisposta
- Neutralità: dovrà assicurare l’imparzialità, la ragionevolezza e la verificabilità, essendo fondamentale che i soggetti incaricati della definizione delle procedure di controllo abbiano un adeguato grado di indipendenza nel poter rilevare carenze e aree di rischio su cui intervenire